Viví para cantarla: la canzone neurocognitiva di Enrique Vidrio

Viví para cantarla: la canzone neurocognitiva di Enrique Vidrio

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“Viví para carntarla”
Fabio Artigiani e Davide Crovetti

Questa canzona mi emoziona e i motivi sono tanti
Perché l’arte ha una potere straordinario, in 4 minuti questa canzone spiega meglio il concetto di “Persona Neurocognitiva”, di quanto nono sia riuscito io a fare in questi anni con decine di articoli, video e conferenze.
Mi emoziona perché conosco Enrique Vidrio, la sua storia e il suo percorso e apprezzo ogni singola parola del testo.
Ascoltai per la prima volta il termine “persona neurocognitiva” da Perfetti durante uno dei giri medici nel suo centro studi. Come tutti i mercoledì noi borsisti discutevamo con il professore i progressi ottenuti dai nostri pazienti e in quel momento stavo riportando i miglioramenti di Marco, un mio paziente che stava recuperando molto rapidamente. Ero piuttosto compiaciuto dei risultati e mentre spiegavo a Perfetti gli esercizi svolti con lui durante la settimana, il professore disse: Va bene Sarmati ma è chiaro che il signore è una persona neurocognitiva. A quel punto tutti noi, pazienti e riabilitatori presenti nella stanza rimanemmo incuriositi da questo nuovo termine e Perfetti spiegò meglio il concetto: È evidente che il paziente sta facendo sua la Riabilitazione Neurocognitiva ed è in grado di trasferirla fuori dalla palestra. Il concetto cominciava ad essere più chiaro, perché in effetti Marco, anche quando finiva la sessione di terapia con me, non perdeva occasione di sperimentare il suo corpo e mettere e mettere in pratica gli esercizi anche quando era da solo in stanza; cercava di esercitare il movimento sempre senza manifestare i segni della spasticità con la quale stavamo lottando, si allenava a sentire meglio il suo corpo chiudendo gli occhi e facendo il confronto tra quello che percepiva con la mano sinistra e la mano destra, quest’ultima quella coinvolta nella paresi. Da quel giorno ho iniziato a imparare che la vera riabilitazione inizia quando finiscono gli esercizi e che il mio ruolo non si sarebbe dovuto limitare nel costruire il miglior programma riabilitativo e costruire gli esercizi più adatti, ma anche a far maturare nel mio paziente una persona neurocognitiva.

La persona neurocognitiva percorre una strada di crescita simile a quella del terapista che impara la Riabilitazione Neurocognitiva perchè entrambi iniziano il loro percorso con una visione del corpo di tipo meccanico che per recuperare ha bisogno di stimoli, di ripetizioni e rinforzo per poi mutarla poco a poco in una visione che offre al corpo la sua complessità, iniziandolo a interpretare insieme alla mente da cui non può essere separato, come un’interfaccia con l’ambiente in grado di permetterci di dare significato al mondo attraverso l’esperienza del movimento. In un ottica come questa la persona neurocognitiva inizia a vivere il recupero post ictus non più come il risultato diretto degli esercizi applicati dall’esterno, ma come un processo di apprendimento in una nuova condizione: quella patologica. La persona neurocognitiva, proprio come appena descritto per l’idea di corpo, movimento e recupero, riesamina e riconsidera tutti i concetti della persona che sono cruciali per il proprio recupero, ma anche l’idea stessa di recupero, di malattia e di vita stessa.
Per questo le parole del malato sono così importanti per il Riabilitatore neurocognitivo, perché permettono di comprendere non solo come si organizza nei confronti del movimento e della percezione del suo corpo, ma anche come elabora altri temi fondamentali per la cura. Spesso ho l’impressione che gli ostacoli maggiori non dipendano dalla difficoltà di inquadrare gli esercizi più adatti per i pazienti, ma proprio dal modo in cui vivono determinati elementi che generalmente vengono preclusi al riabilitatore e che rimangono relegati alla sola sfera psicologica o interiore. Quando il paziente dopo un ictus, con le difficoltà di movimento dovute alla paralisi, alle alterazioni del tono (spasticità) e alle difficoltà cognitive, riferisce di sentirsi come un prigioniero in carcere, o come un guerriero in lotta contro un mostro, il riabilitatore è consapevole che il suo mandato sarà certamente il recupero del movimento, ma anche quello di aiutarlo a maturare un’esperienza diversa nei confronti della sua relazione con il mondo.
Per questo la canzone di Enrique Vidrio, mi emoziona, perché ho vissuto il suo percorso terapeutico e seguito tutte le sue evoluzioni dal punto di vista motorio e quelle interiori e questa canzone scritta a cantata da lui, la prima dopo il suo ictus, rappresenta un manifesto della persona neurocognitiva. La canzone contiene una messaggio e cosa ancora più importante contiene la voglia di aiutare chi l’ascolta, perché anche questa necessità di aiutare chi ha sta vivendo una dramma come quello dell’ictus è, secondo me, uno degli ingredienti fondamentali della persona neurocognitiva.
Bravo Enrique.
Ogni nazione ha il suo inno, ebbene, io credo che anche noi facciamo parte di una nazione, la nazione dei resilienti che costruiscono una nuova vita dopo un ictus, sento che “Viví para cantarla” sia proprio l’inno nazionale del nostro paese di resilienti.

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Leggi il testo in italiano

Ho vissuto, sono sopravvissuto e vivo;
l’anima prese fuoco e le navi bruciarono,
Mi svegliai in una nuova terra
che cambiò tutta la mia vita,
L’ho accettato con pazienza e sono andato avanti.
Vivo una nuova opportunità,
un nuovo mondo da conquistare,
Collegare con la mia mente,
Trasformare come un resiliente
in virtù tutto ciò che era debolezza.
Segui, discepolo amato,
ascolta il tuo cuore,
oggi la vita si riversa in questa canzone,
Sono vivo e ho vissuto per cantarla.
La vita è la terapia, vivila! Non c’è disabilità se sei capace di amare, prenditi cura della tua mente e della tua coscienza, sei tu che fai la differenza, la tua spinta alla trasformazione ti guiderà.
Forgia una nuova personalità, muovi la tua anima a un nuovo ritmo, coltivando la verità, l’amore si muoverà e con esso tutto in te si trasformerà.
Vai avanti, discepolo amato, ascolta il tuo cuore, oggi la vita si riversa in questa canzone, sono vivo e vissuto per cantarla.
Un nuovo battito del cuore scorre in te,
oggi la tua fede ti fa risorgere,
Celebra la grandezza in ciò che è piccolo,
Fai crescere i tuoi sogni in seme, trova la ragione di vita.
Vai avanti, discepolo amato, ascolta il tuo cuore, oggi la vita si riversa in questa canzone, io sono vivo e ho vissuto per cantarla. 

Il Canale di Youtube di Enrique Vidrio https://www.youtube.com/c/EnriqueVidrio

La pagina Facebook di Enrique Vidrio https://www.facebook.com/enriquevidriofanpage

Dr. Valerio Sarmati

Viví para cantarla: la canzone neurocognitiva di Enrique Vidrio

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👏👏👏👏👏👏

Wow!!!

Me venuto un’idea: si fa il video anche noi in italiano? Lui può farlo Enrique Vidrio!

I testi abbiamo, si fa?

Di D.C.

info@afasia.tv https://www.afasia.tv/screaming/ YouTube, cerca video: Afasia Livorno Ho avuto un ictus che ha colpito la parte destra del mio corpo e mi ha dato problemi di linguaggio. Posso capire tutto quello che mi dici ma ho difficoltà ad esprimermi.

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